Rapporto scuola - famiglia
Si pone in modo evidente l’esigenza di una stretta collaborazione fra i vari contesti della socializzazione e dell’educazione, in particolare tra la scuola e la famiglia, nella logica del
rispetto -da parte della scuola- di quelle che sono le scelte valoriali della famiglia per evitare ai bambini fratture e contrapposizioni difficili da gestire, ma anche nel rispetto, da parte
della famiglia, dell’autonomia formativa della scuola.
Si dovrebbe trattare di un rapporto di leale reciprocità nel contesto di una prospettiva di tipo ecologico, nel senso che qualunque bisogno - interesse dell’infanzia deve necessariamente essere
colto ed interpretato da uno sfondo d’ambito interconnessi fra di loro, che vanno dalla famiglia riconosciuta come il primo e significativo contesto di sviluppo/apprendimento, alla città, al
gruppo dei pari, dalle istituzioni socioculturali, agli spazi della casa e della scuola, dello studio e del gioco.
E’ da avviare, prima dell’inizio dell’anno scolastico, il progetto dell’ambientazione/accoglienza essenziale per instaurare rapporti di reciproca fiducia, di scambi di notizie e d’integrazione di
risorse: dalla famiglia alla scuola e dalla scuola alla famiglia.
Quanto alle norme concrete e ai modi proponibili della collaborazione, essa può realizzarsi attraverso:
1)*Colloqui individuali, indispensabili per creare un’atmosfera di reciproca fiducia.
Essi servono all’insegnante per acquisire informazioni sulla storia di vita del bambino e per conoscere il suo retroterra sociale e culturale, a partire dal quale poter
progettare adeguati percorsi di sviluppo-apprendimento.
Servono ai genitori per capire la scuola e per esprimere agli insegnanti dubbi, attese e aspettative adeguate.
Il colloquio iniziale con i genitori che incontrano per la prima volta la Scuola Dell’Infanzia, costituisce un momento particolarmente delicato della relazione reciproca.
Il primo appuntamento rappresenta una sorta di “biglietto da visita” della scuola nei confronti dell’esterno e per questo non può essere assolutamente affidato all’improvvisazione.
E’ importante individuare un ambiente accogliente in cui sia favorito il contatto e la familiarità, nel quale il genitore si possa sentire atteso e ospite gradito.
Noi pensiamo che questo primo momento d’incontro e di confronto non debba essere come una situazione in cui si pongono, ai genitori, esclusivamente domande sul bambino, ma un momento
privilegiato per conoscere i genitori, la loro relazione col bambino . Per questo dallo scorso anno è nata la “festa di benvenuto” dedicata ai piccoli ed alle loro famiglie, attraverso un
pomeriggio di “laboratori giocosi” per costruire complicità ed intenti comuni anche attraverso la condivisione di esperienze positive pregnanti.
2)*Assemblee generali, per un confronto ed una condivisione delle tematiche scelte dalle insegnanti, contenute nei progetti didattici e rendere i genitori partecipi e
consapevoli dei percorsi didattici attuati nella scuola di appartenenza del loro figlio. ( due annuali)
3)*Consiglio d’intersezione, fra insegnanti e rappresentanti di sezione per una ricaduta di verifica in itinere dei progetti e di relative problematiche che si possono
incontrare nell’attuazione dei progetti. (ogni bimestre)
4)*Comitati e gruppi di lavoro per programmare e realizzare progetti integrati con l’extra-scuola relativi ad una serie di problemi sociali d’interesse comune.
5)*Colloqui individuali per rinsaldare i rapporti con tutti i genitori e per una proficua intesa educativa scuola – famiglia che pone al centro il bambino con le sue dinamiche di
apprendimento.(quadrimestrali)
La collaborazione con la biblioteca comunale fa parte delle risorse sul territorio che le insegnanti ritengono indispensabili per arricchire le possibilità degli alunni di acquisire
nuove esperienze educative. Nella biblioteca è stato allestito un angolo dedicato ai bambini della scuola dell’infanzia, e spesso vengono promosse iniziative per favorire la curiosità dei
bambini nei confronti dei libri ed incoraggiarne l’interesse .
Dai bambini alla progettazione
Partendo dalla consapevolezza che il bambino è un soggetto attivo, impegnato in un continuo processo d’interazione con gli adulti, con i suoi pari, con l’ambiente, con la cultura, riteniamo
che la scuola abbia particolari finalità da raggiungere in ordine alla maturazione dell’identità, alla conquista dell’autonomia e allo sviluppo delle competenze di ciascun soggetto.
La scuola, pertanto, deve rappresentare un ambiente educativo capace di offrirsi come contesto stimolante alla crescita armonica e globale della personalità dei bambini. Sulla base di queste
considerazioni noi insegnanti abbiamo individuato i criteri delle procedure didattiche, attuando un tipo di progettazione che possiede le seguenti caratteristiche:
· Nasce dagli interessi e dal vissuto dei bambini.
· E’ flessibile e aperto da costruirsi in progressione e senza schematismi.
· E’ coerente con la plasticità e il dinamismo dello sviluppo infantile.
· E’ capace di sollecitare sinergicamente tutte le potenzialità, i linguaggi, le forme d’intelligenza.
· Si mette a punto continuamente sui ritmi e stili d’apprendimento e di sviluppo dei bambini.
Dai bambini alla progettazione
Partendo dalla consapevolezza che il bambino è un soggetto attivo, impegnato in un continuo processo d’interazione con gli adulti, con i suoi pari, con l’ambiente, con la cultura, riteniamo
che la scuola abbia particolari finalità da raggiungere in ordine alla maturazione dell’identità, alla conquista dell’autonomia e allo sviluppo delle competenze di ciascun soggetto.
La scuola, pertanto, deve rappresentare un ambiente educativo capace di offrirsi come contesto stimolante alla crescita armonica e globale della personalità dei bambini.